Full text: Zeitungsausschnitte: Sonstige Veröffentlichungen Herman Grimms

Hessisches Staatsarchiv Marburg, Best. 340 Grimm Nr. Z 31 
2 APPENDICE DEL DIRITTO 
ermaNno grimm 
CUOR BI FANCIULLA 
DA.V TEDESCO 
— Oh Teresa} Leggi, leggi subito! — 
le gridò, presentandogli il foglio. 
Poi, dopo girato tre volte intorno a sè 
stessa sulla punta dei piedi, si pose, con 
un gran salto, sul sofà ; e, accoccolatavisi 
in un canto, segui collo sguardo, quasi 
senza fiatare, gli occhi di Teresa, la 
quale leggeva avidamente ed in fretta.Fini 
to che ebbe, questa si fece accanto alla 
sorella con un’espressione tale da render 
bianca dallo sgomento la povera Emma. 
— Oh cielo ! Teresa, tu prendi la cosa 
sul serio ! 
— E come vuoi che la prenda altri 
menti ? 
— Non Faccetterò, sai, non lo pren 
derò in niun caso! 
E la fanciulla alzò gli occhi limpidi, 
color castagno, balzò su e si gettò al 
collo di Teresa, ripetendo: 
— No, no, te lo giuro, Teresina, non 
lo prenderò mai per marito. 
Poi, sedutasi accanto all’altra, seguitò: 
— Vedi, già adesso mi sento venir la 
nausea, quando penso all’odore di queste 
sue mille perle da rosario e di tutte que 
ste cassettine di sandalo! Come dunque 
lo sopporterei per tutto il rimanente della 
mia vita? Mi consiglierai tu, Teresina. 
Non è vero, che noi non Faccetteremo in 
niun caso? ; . , 
— : Cara bambina, — rispose l’altrg che 
dava sempre quel nome, alla sorella, —- 
io per me non dico nulla., Se gli vuoi 
bene, bisogna che tu Faccetti ; se no, non 
farlo. 
— Non mi pai'e che io gli voglia tanto 
bene. 
— Dunque non accettarlo. 
Sarebbe inutile ripetere il loro discorso 
che fu molto lungo, e venne ogni tanto 
accompagnato da quésto ritornello : 
— Ma io non gli voglio bene. 
— In tal caso non prenderlo. 
Finché ambedue si addormentarono, 
Il mattinò seguènte, la nostra fanciulla 
stava soletta nella sala, essendo usciti 
Teresa ed il padre; quando il signor Al 
berto — il quale non era venuto a far 
colazione in famiglia — entrò nella stan • 
za; al primo vederlo, Emma fuggì verso 
l’uscio. 
-— Cara signorina — cominciò egli con 
calma — io vedo che suo padre le ha 
fatto parte della mia lettera. 
Ciò dicendo, egli le si fece vicina jicjnp; 
e la povera Emma che si pra aggrappata 
al saliscendi con ambe le mani, si senti 
incapace di spiccarsi da quel posto, quasi 
fosse stata un uccello sulla pania. 
— Perchè mai vuol andar via cosi pre 
sto, cara Emma? — continuò il suo inter 
locutore. — Se non le piace la mia pro 
posta, non ha da far altro che dirmi di 
no, o qualche altra parola equivalente ; 
Egli è 
io, allora, andrò via di qua, se lo desi 
dera, ovvero farò fìnta che nulla sia ac 
caduto tra noi. 
Tutta tremante, Emma abbassò gli oc 
chi dalle lunghe ciglia brune; ma il sa 
liscendi era spietato davvero, e non per 
mise che ella fuggisse, via. 
-—Ohd— disse finalmente. - 
perchè... perchè ho avuto paura. 
— Di me ? Favorisca pure di mettersi 
a sedere per un istante. Le prometto di 
tenermi colà, vicino alla finestra, e di non 
venire accanto a lei. 
Ciò detto egli fece un passo verso la 
finestra ; ec^ Emma che si sentiva costretta 
ad obbedirgli, si avvicinò lentamente alla 
prima sedia. 
— Dunque io F ho sgomentata, cara 
Emma ? 
— No, — balbettò la fanciulla quasi 
senza voce poi, facendo uno sforzo eroico 
per nascondergli lo statò di servitù nel 
quale si sentiva da lui ridotta, disse ar 
ditamente : 
— Lei sä bene, signore, quanto son gio 
vane ancora. 
— Certo, — rispose egli, sorridendo ; 
tuttavia ci era nel suo accento qualche- 
cosa di mesto. — Io, invece, le sembro 
già molto vecchio ? Ma no, — soggiunse 
più vivamente, — non credo che ella ab- 
dia voluto dirmi questo. Lei è molto gio 
vane, questo è verissimo, e per ciò fa 
remo bene di aspettare due lunghi anni 
ancora ; anche più* se vuole. 
— Ella ha ragione, — disse Emma, 
guardandolo piena di gratitudine. 
L’idea che quell’uomo, il cui solo sguar 
do era stato bastevole per costringerla a 
méttersi in un canto come un cagnolino 
pauroso; l’idea, dico, che quel potente le 
accordasse volontariamente due anni e più 
di libertà, ne faceva agli occhi di lei, un 
ente così magnanimo, che poco mancava 
non gli avesse baciato la mano con la 
stessa riconoscenza come a suo padre, al 
lorché le faceva qualche grata sorpresa. 
Sarebbe molto ingiusto il voler dire al 
cun male del signor Alberto, che era un 
uomo interessante anzi che no, e di ca 
rattere buono e placido ; non ci era nulla 
in lui che avesse potuto destare cosi alla 
prima la minima ripugnanza. 
Egli non aveva i capelli pettinati con 
arte a fin di celare pietosamente qualche 
radura; ohibò, egli aveva di poco trascorso 
« il mezzo del cammino di sua vita, » nè 
avresti potuto scoprire un’espressione spia 
cevole ne’ suoi occhi. 
Tuttavia c’era in lui qualchecosa che non 
saprei definire, e di cui egli stesso era 
conscio: certo vuoto, prodotto dalla man 
canza di una famiglia, di una patria; egli 
faceva l’impressione di chi è stato molti 
anni in paesi stranieri, circondato da uo 
mini a lui indifferenti ; e da cose che in 
sul primo si guardano con curiosità, e 
poi si lasciano senza alcun rincresci 
mento. 
L’anima sua aveva l’impronta di tal 
vita raminga: eäsa somigliava alquanto a 
un bel baule inglese, ingegnosamente 
adattato a contenere ogni cosa bisogne 
vole, anche di natuia più diversa; e nel 
quale tutto è così bene assettato che niun 
oggetto è d’ingombro; e si può metter la 
mano su quel che abbisogna, quasi senza 
l’aiuto degli occhi. 
E pensare che l’insieme di tutti quei 
compartimenti così fermi, così bene con 
gruenti, va chiuso con una lucidissima 
chiavettina atta ad esser appesa alla ca 
tena dell’oriuolo! 
Però, per quanto sia piacevole il solo 
vedere, per non dire il possedere, tal 
baule, chi vorrebbe tener sempre cosi 
serrato.ogni suo avere? chi non preferi 
rebbe per tal uso una stanzetta con una 
finestra al sole, ed abbellita da alcuni fiori, 
dei quali si potesse con amore osservare 
il crescere, e lo 'sbocciare ? Il signor Al 
berto non aveva mai allargato cotanto il 
proprio cuore, quel cuore che oramai vo 
leva regalare ad un altro cuore giovanis 
simo, inesperto, e tutto tremante all’idea 
di siffatto onore a lui destinato : il quale 
altro non provava pel donatore che ri 
spetto e soggezione. 
Lasciata la finestra ed appressatosi al 
quanto ad Emma,'Alberto si pose a se 
dere , parlandole sempre, e finalmente ’ 
mettendosele vicino, vicino. Egli parlava 
bene, con naturalezza e semplicità; e di 
cendole quanto la sua vita era stata soli 
taria e priya d’affetti, e quali belle spe 
ranze l’aspetto di lei avesse fatto nascere 
in lui, si esprimeva con tanta modestia, 
con tanta rassegnazione che Emma ne fu 
vivamente commossa. Mentre afedava figu 
randosi la solitudine da lui descritta, si 
sentì vinta dalla compassione, e pronta a 
far tutto al mondo per trarlo da uno stato 
così tristo. 
Era la prima volta che essa vedeva di 
pendere dal suo arbitrio tutta la felicità 
di un altro — come mai avrebbe potuto 
respingerlo ? Cogli occhi bagnati di lagri 
me, e quasi singhiozzando, essa lo pregò 
di cessare quei suoi racconti malinconici 
che l’agitavano cotanto, promettendogli di 
fare tutto quel che voleva. 
Bisogna dire però che Alberto non aveva 
fatto altro che raccontarle semplicemente 
la sua vita pellegrina, senza legami, senza 
affetti, e sempre piena del desiderio della 
patria. 
Per verità, egli non si era creduto ob 
bligato a confessarle certo suo amore con 
l’ambasciatrice di Francia in Napoli, nè il 
duello che n’era seguito; neanche aveva 
parlato di alcuni altri affari simili; ma che 
male ci era?Certo non faceva d’uopo che 
la fanciulla fosse informata di queste 
cose. 
Lei invece, se in quel momento si fosse 
ricordata di aver mai, nemmeno da lon 
tano, sorriso troppo affabilmente a qualche 
contadinello, glielo avrebbe confessato in 
una occasione tanto solenne, mentre egli 
le stav» dinanzi, parlandole sempre, ma 
evitando di guardarla; della qual cosa la 
poverina gli fu grata sino a levare gli oc 
chi sopra di lui e ad osservare che esso 
aveva la fronte piuttosto nobile, ed i ca 
pelli acconciati in un modo ad un tempo 
semplice e grazioso. 
Ecco come andarono le cose, e come ?a 
farfalla fu presa. (Gontinua)
	        
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